
A.R. M. Menchi – Un film diretto da Massimo Menchi e scritto da Monja Macchioni, un progetto nato una sera d’Ottobre del 2014, ad un tavolo della birreria Stile Libero di Modena. Davanti ad un chinotto e a un bicchiere di vino rosso.
Sinossi di A.R. M. Menchi
Andrea Rossi ha una figlia adolescente, due genitori problematici, una moglie lontana e una segretaria assillante; ma soprattutto ha una vita che non gli appartiene. Dopo un attacco di panico decide di intraprendere un percorso di analisi e incontra una terapeuta speciale, la dottoressa Leskly. Questa sorta di sciamana assegna ad Andrea dei “compiti” che lo aiuteranno a ritrovare se stesso, a costo di morire.
Commento del Regista
A.R. M. Menchi è una scommessa vinta, un progetto folle che non si è avvalso di nessun finanziamento, un lungometraggio autoprodotto e reso possibile solamente grazie alla passione, tenacia, fortuna e alla disponibilità di tutti coloro che hanno partecipato alla sua realizzazione. Una commedia girata a Modena e provincia (19 location diverse) da una troupe tutta modenese che cerca di raccontare con tocco ironico e lieve un passaggio nella vita di un uomo (Andrea Rossi, interpretato da Enzo Francesca), i suoi tentativi, anche divertenti, di riappropriarsi della propria vita grazie all’aiuto di una psicoterapeuta “speciale” (Anastasia Leskly, interpretata da Annarita Ansaloni). Per questo progetto senza alcun supporto produttivo con un budget che non ha superato i 2.000 Euro, i numeri sembrano quelli di un’impresa epica e ci fa piacere condividerli. I dati che seguono possono servire per un confronto con chi sia abbastanza folle da volersi imbarcare in un’avventura simile. Agli addetti ai lavori e agli esperti cinefili sarà chiaro che l’equazione “Numeri – Costi”, soprattutto in relazione all’attrezzatura disponibile, non potrà dare luogo a un miracolo visivo. Per tutti gli altri può essere interessante capire quale sforzo e quanta follia ci sia dietro a un progetto simile. Uno degli ingredienti per ottenere questo cocktail è stata la disponibilità assoluta e non scontata di tutti i partecipanti, a partire dal protagonista del film, Enzo Francesca, che si è pure ammalato per sottostare alle richieste del regista (…). La disponibilità è stata fondamentale anche nella spontanea concessione di tutti i luoghi del set, quasi tutti autentici o naturali, nonché del materiale necessario all’arredo, che ci ha “permesso” di risparmiare (ahimè) in scenografia e fotografia. La troupe era composta principalmente da sei persone, con l’innesto occasionale di altre che hanno dato una mano al bisogno. Una mezza dozzina veramente eroica che si è spartita tutti (o quasi…) i ruoli presenti normalmente su un set.
Per il resto, passione, fortuna, tenacia e:
- Una sceneggiatura di 103 pagine completa di 46 scene (lavorazione e brainstorming di 6/7 mesi, dalla metà di ottobre 2014 a fine aprile 2015) e arricchita dalla stesura di uno storyboard per le scene più complesse;
- Tre mesi per sopralluoghi e casting – prove con gli attori (dalla metà di aprile alla metà di luglio 2015);
- 21 personaggi “parlanti” e circa 40 comparse;
- 19 location diverse;
- 20 giornate di riprese in tre mesi di lavorazione (Inizio riprese 5 settembre – fine riprese 29 novembre 2015) tra Modena, Casinalbo, Nonantola, Piumazzo, Baggiovara, Pievepelago, Piacenza, Ubersetto, San Michele dei Mucchietti.
- Sceneggiatura di 103 pagine completa di 46 scene (lavorazione e brainstorming di 6/7 mesi, dalla metà di ottobre 2014 a fine aprile 2015) e arricchita dalla stesura di uno storyboard per le scene più complesse;
- Tre mesi per sopralluoghi e casting – prove con gli attori (dalla metà di aprile alla metà di luglio 2015);
- 21 personaggi “parlanti” e circa 40 comparse;
- 19 location diverse;
- 20 giornate di riprese in tre mesi di lavorazione (Inizio riprese 5 settembre – fine riprese 29 novembre 2015) tra Modena, Casinalbo, Nonantola, Piumazzo, Baggiovara, Pievepelago, Piacenza, Ubersetto, San Michele dei Mucchietti.
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